3 luglio 2019 - Targa per Guido Chiarelli, Parco del Valentino Torino

Da un articolo di ERMANNO EANDI su TINFORMANEWS

Guido Chiarelli: l’uomo che illuminò Torino

Mercoledì 3 luglio una targa alla memoria

Di Ermanno Eandi

Mercoledì 3 luglio alle ore 11, nei pressi del Giardino Roccioso del Parco del Valentino si terrà la cerimonia per lo scoprimento della targa in memoria di Guido Chiarelli. All’evento saranno presenti il Sindaco di Torino Chiara Appendino e il presidente del Consiglio Comunale Francesco Sicari.

Chi era Guido Chiarelli?

Guido Chiarelli fu Nisseno di nascita ma Torinese per sempre, infatti nacque a Caltanissetta nel 1902. 

Iniziò gli studi all’Università di Palermo assecondando il desiderio del padre che lo voleva ingegnere minerario. Completò poi gli studi al Politecnico di Torino, seguendo però il corso di laurea in ingegneria elettrotecnica.

A partire dal 1928 fu assunto al Comune di Torino, dove lavorò per quarant’anni e dove rivestì, dal 1956 al 1968, la qualifica di capodivisione. Morì a Torino nel 1982.

Durante la sua carriera si occupò di impianti elettrici interni, impianti termici, gasdotti, orologi, semafori. Negli anni cinquanta progettò anche una colonnina luminosa segnaletica da posizionarsi alle fermate dei tram. Il suo nome però resta legato soprattutto all’illuminazione pubblica per le innovazioni da lui apportate agli impianti della città di Torino.

Un ruolo particolarmente significativo fu quello svolto durante le celebrazioni di “Italia ’61 per il centenario dell’Unità d’Italia, quando molteplici nuovi impianti furono progettati e installati appositamente per l’occasione. La definizione di Torino come Ville Lumière italiana, che cominciava allora a circolare,[3] diventò così più che mai appropriata. Con le moderne applicazioni e le intuizioni di Guido Chiarelli, per la prima volta l’illuminazione pubblica ebbe anche un risvolto artistico, come dimostrato in particolare dalle illuminazioni delle fontane e del “giardino roccioso” al Parco del Valentino, realizzate per l’esposizione universale del 1961, avvenimento che attirò oltre 4 milioni di visitatori nella prima capitale italiana.[4] Sempre nel 1961, Guido Chiarelli realizzò il progetto di illuminazione della Mole Antonelliana, al termine dei lavori per la ricostruzione della guglia.

Nel 1958 fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere e nel 1965 di quella di Ufficiale “al merito della Repubblica Italiana”.

Un giusto riconoscimento del Comune di Torino ad un grande uomo e un momento importante per la figlia Lidia Chiarelli che tanto ha fatto per la memoria del padre.

 

Importante per la biografia di Guido Chiarelli, la fonte è Wikipedia


Buongiorno a tutti  e  grazie davvero per essere intervenuti a questo evento che celebra ed onora il lavoro svolto da mio padre nel campo della illuminazione pubblica per il Comune di Torino. Certo potete immaginare quanto sia grande la mia emozione oggi nel vedere riconosciuti e premiati i suoi lunghi anni di lavoro.

Ai ringraziamenti già presentati da mio figlio Alessandro aggiungo un grande grazie a tutto il personale dell’Ufficio Toponomastica del Comune, in particolare il geom. MAURIZIO AMBROSIO e la Dott. CLAUDIA MANAVELLA che ci hanno guidati a realizzare questo momento celebrativo.

Desidero concludere gli interventi di famiglia con la lettura della poesia che ho dedicato a mio padre nel 2011 per i 150 anni dell’Unità d’Italia. La poesia, pubblicata sul sito Italia61 Live, è intitolata IL GIARDINO INCANTATO, in ricordo di  quello che era il GIARDINO ROCCIOSO al Valentino nel 1961, ed è accompagnata dall’opera (La Fontana Butterfly) di Gianpiero Actis qui esposta.

 IL GIARDNO INCANTATO  si apre con una citazione del poeta americano LAWRENCE FERLINGHETTI

 

 

 

Peacocks walked

under the night trees

in the lost moon

light...
I pavoni camminavano

sotto gli alberi della notte

alla luce perduta

della luna…


Lawrence Ferlinghetti

 

 

E poi furono le luci

che si accesero - lentamente

nel giardino dai mille colori.  

 

Si accesero - calde, vibranti

sulle pietre dei viali

sui petali dei tulipani

sull'acqua delle fontane

accarezzate da un'esile brezza.  

 

Le luci

si accesero per me

che camminavo - nei sentieri fioriti

mentre fragranze sottili

mi avvolgevano

nel silenzio della sera

e le bandiere mosse dal vento

diventavano - forme screziate

di un quadro incompiuto.  

 

Grappolo di ricordi lontani

che oggi si ricompongono

mentre stringo fra le dita

l'ultima,

 appassita

 

- rosa di maggio.